LAURO (CE)
Lauro ha una potenzialità attrattiva tra le più rilevanti del territorio aurunco, poiché unisce tre elementi, tutti particolarmente affascinanti per qualsiasi visitatore.
-La tradizione folk
-La tradizione religiosa
-La tradizione musicale
Queste tre risorse potrebbero essere fortemente rivalutate anche dal punto di vista turistico, per attrarre escursionisti e viaggiatori di ogni genere. Lauro è sempre stato punto di riferimento territoriale di una storica ed antica tradizione folkloristica, sia estetica (ved. la figura della Pacchiana), sia culinana, sia danzante (vedi Figli di Maia), sia musicale (le ottime bande lauresi), sia religiosa che linguistica, con dei tratti di grande fascino e coinvolgimento.
È proprio tale essenza, che da attenti amministratori comunali, dovrebbe essere estrapolata per rendere questa frazione, centro delle attività folkloristiche e musicali del territorio.
I Figli di Maia sono stati per decenni la punta di diamante della tradizione folk locale ed internazionale, ed ora grande pregio, hanno assunto anche le nuove realtà musicali e corpi di ballo, quali I Figli di Lauro e la band Ri Briganti.
Altrettanto, spettacolare è, poi, l’anima mistico-religiosa di questo paese. La Madonna dei Pozzi è probabilmente il sito aurunco religioso più coinvolgente, soprattutto per la allocazione (un antico pozzo) e sia per le manifestazioni di preghiera, tra le quali spicca la fiaccolata notturna con veglia e Messa dell’Aurora, propedeutica alla domenica mattina, momento culminante della Festività, con la processione della statua della Madonna, momento emozionante e di forte impatto.
Esperienze intense ed antiche, che farebbero la gioia di qualsiasi visitatore; una immersione in una misticità semplice ma intensa, fatta di preghiera ma anche di laico divertimento,
Turisticamente, pertanto, la Festa Re Maggio, congiuntamente alla Settimana Santa di Sessa Aurunca, alla Festa della Madonna della Libera di Carano ed al San Giuseppe in Cascano, rientra nei riti più affascinanti con una potenzialità enorme, che si rispecchia già con i numerosi visitatori indipendenti che vengono ad assistere a tale evento.
Ricapitolando, il primo approccio dal punto di vista della appetibilità paraturistica di Lauro di Sessa Aurunca, si riscontra nella pubblicizzazione e nel globale completamento di quella magica settimana che è denominata Festa re Maggio o Festa in onore della Madonna dei Pozzi.
Non secondarie, poi, sempre ai fini di una brochure con le attività di questo paese, sono le feste di San Michele Arcangelo (29 settembre) e di Sant’Antuono Abate (17 gennaio). Tali festività con le loro diverse caratteristiche potrebbero attrarre in Lauro, visitatori, curiosi ed amanti anche delle prelibatezze culinarie del posto, che in quei momenti si esaltano grazie all’impegno delle donne lauresi. Ritornando, però, all’elemento folk, che resta un punto di indiscutibile valenza turistica, come è, ormai, evidente, il viaggiatore d’oggi cerca con insistenza la tradizione e la storia intesa in ogni sua coniugazione.
Pertanto, l’anima antica di Lauro andrebbe esaltata per convogliare osservatori del fenomeno e turisti in genere. Tra le idee che sono apparse più innovative, risplende quella della fondazione di una Mostra permanente sulle tradizioni popolari aurunche a Lauro, ossia adibire un immobile del paese e renderlo ricettivo per l’esibizione di tutte le forme tradizionali del nostro territorio. Dai costumi, ai suppellettili, dalle foto d’epoca, ai video e all'artigianato. Una mostra permanente, a cui ivi si collegherebbe quel Museo della Pacchiana, che permetterebbe a tutti i costumi del territorio, di essere illustrati ed esposti in Lauro, patria del folk aurunco.
Specifichiamo, la Mostra permanente sulle tradizioni popolari aurunche sarebbe una ampia esposizione della tradizione folk territoriale, mentre il Museo della Pacchiana, ne sarebbe la parte più rilevante perché unica del suo genere in Italia.
Un percorso di costumi tradizionali, dove il perno centrale è la figura della Pacchiana, attorniata da tutti i suppellettili, biancheria, utensili e foto, ma anche degli altri costumi ancestrali del territorio come “la fanciulla di Sessa”,
la donna di Piedimonte “, “la donna nobile Sessana”, “l’uomo di Piedimonte”,”la donna di Cascano” ecc ecc
Infine, sarebbe opportuno sostenere nei modi opportuni, questi ottimi gruppi sia musicali che danzanti, attraverso un sostegno finanziario e pubblicitario continuo.
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