sabato 14 marzo 2015

Le mie Recensioni dei Film Migliori



IL GRANDE DITTATORE  (1940 - Charlie Chaplin)



«Qualsiasi somiglianza tra il dittatore Hynkel e il barbiere ebreo è puramente casuale», inizia così il film, con questa didascalia che Chaplin tiene a precisare. E’ una parodia del nazismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il movimento nazista tedesco.
Nel 1941 questa pellicola ottenne cinque candidature al premio Oscar, inclusi miglior film e miglior attore dello stesso Chaplin. E’ una vergogna non aver premiato con un Oscar questo capolavoro universale di Chaplin, l’unico, più di chiunque altro attore o regista al mondo, a meritarlo. Finché è l’uomo a decidere non ci sarà mai imparzialità, proprio per questa ragione io valuto i film per il loro vero valore e non perché sono premiati dagli Oscar.
«Più che in qualunque trovata comica, credo che il fascino di Chaplin stia nella sua capacità di riaffermare la verità – soffocata dal fascismo e anche, fatto piuttosto comico, dal socialismo – che vox populi è uguale a vox Dei e che i giganti sono vermiciattoli». (George Orwell).
Il film fu vietato in quasi tutta l'Europa dal 1940 al 1945 a causa del potere nazifascista che ne proibì la distribuzione.
Di tutto il film resta memorabile la celeberrima scena in cui il generale Hynkel danza rapito con un mappamondo inseguendo i propri sogni di conquista. Chaplin realizzò un duro atto d'accusa alle dittature emergenti dell'epoca in Europa, ribadendo con forza la propria vocazione pacifista.
Nel 1949 il film fu distribuito in Italia col titolo “Il Dittatore”, e fu tagliato di 25 minuti fino al 2002, ridistribuito integralmente e restaurato dalla BIM Distribuzione.
Nel 1997 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 2000 l'American Film Institute lo ha inserito al 37 posto nella classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi.
Charles Spencer Chaplin iniziò la sua carriera da bambino come attore di music-hall e di pantomime. Nel 1910 si recò in tournée negli Stati Uniti con una compagnia di comici, e decise di rimanervi. Fece la sua prima apparizione sullo schermo nel 1913 in un film del regista Mack Sennett. In Charlot si distingue (1914) introdusse il personaggio del “Piccolo Vagabondo” dai pantaloni larghi e sformati, grosse scarpe, bombetta e bastone da passeggio: nel corso della sua carriera, Chaplin avrebbe interpretato questo ruolo ormai classico in più di 70 film.

Charlie Chaplin è una garanzia assoluta, tutti i suoi film, muti e non, sono intensi, commoventi, gustosi, comici e spettacolari, da vedere e rivedere sempre. Un mostro sacro come Chaplin non ha bisogno di essere pubblicizzato, merita solo di essere applaudito e venerato.