giovedì 1 gennaio 2015

Il miracolo della 34ª strada (1947)



Il miracolo della 34ª strada Streaming. Kris Kringle, sembra uno svampito anziano che sostiene di essere Babbo Natale, ci crede così tanto che litiga con un altro Babbo Natale che lavora in un grande Magazzino, la direttrice del centro, pensa bene di assumerlo per fargli recitare quella parte.

Le più belle fiabe popolari italiane




Le fiabe italiane sono tra le più ricche di fantasia e di creatività dell'intera produzione mondiale. Presentiamo in questa antologia un'accurata selezione delle favole popolari di tutte le regioni d'Italia, una tradizione culturale che si compone di migliaia e migliaia di racconti magici, in origine resi e tramandati spesso nei dialetti, straordinariamente espressivi; perle di rara bellezza, veri e propri tesori letterari, cominciando da quel capolavoro di tutti i tempi che è Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, napoletano, costituito da storie meravigliose di fate, orchi, magie, incantesimi, principesse rapite e animali fantastici, in cui spesso irrompe il realismo della vita quotidiana con effetti gradevoli e bizzarri. La letteratura popolare ha attinto da Giambattista Basile intrecci famosissimi: il Gatto parlante a cui l'orfano fa le scarpe, il Bianco Viso che giace come la Bella Addormentata nella foresta, la Gatta Cenerentola abbandonata e sola che sposa il re...

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Hans Christian Andersen - Tutte le fiabe




Andersen scopre nuove sorgenti del meraviglioso [...], non si deve equivocare con prodotti artigianali e surrogati quali la novelletta edificante, il raccontino didascalico omoralistico, insomma quella che viene chiamata [...] “letteratura pedagogica”». Così Gianni Rodari, che vedeva nel narratore danese un grande innovatore e sperimentatore del genere favolistico. Infatti, mentre i fratelli Grimm per la loro raccolta attinsero prevalentemente al folklore e alle fonti tradizionali del popolo tedesco, Andersen fa della materia esistente il punto di partenza per le sue elaborazioni fantastiche, per le sue invenzioni anche stilistiche. Prende spesso spunto da episodi della sua vita, cosicché l’elemento tradizionale si intreccia e compenetra con il vissuto personale – esperienza reale o memoria di un racconto ascoltato da bambino – per poi lasciar libera la fantasia di galoppare e percorrere strade di cui egli stesso si stupisce. La novità e la diversità della sua opera scandalizzarono gli accademici e disorientarono i lettori, sia per l’introduzione della lingua parlata in ambito letterario, sia per le invenzioni anche sintattiche e grammaticali in cui ci si imbatte leggendo i suoi testi. Ma proprio attraverso queste “sconvenienti” deviazioni dalla regola e dalla tradizione, il narratore riesce a incantare, a trasmettere l’intima poesia di un animo sensibilissimo, a esprimere l’essenza dello spirito popolare danese, allegro, scanzonato, bonario e saggio. Le meravigliose favole di Andersen sono un capolavoro universale e senza tempo. 

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Tutte le fiabe di Jacob e Wilhelm Grimm




Pubblicate per la prima volta nel 1812, le fiabe dei fratelli Grimm sono tra i testi più tradotti, ristampati, diffusi e conosciuti della letteratura mondiale. I due studiosi intendevano, trascrivendo storie e leggende tradizionali, costruire una base culturale che aiutasse la fondazione di un’identità comune dei popoli di lingua tedesca. Nel materiale da loro raccolto prevalgono racconti ambientati in luoghi spaventosi dove si svolgono fatti di sangue, i protagonisti sono minacciati da streghe, belve, spiriti, tutti elementi tipici del folklore germanico. Quindi, all’inizio, l’opera non era destinata ai bambini. Furono poi le traduzioni inglesi del 1857 a emendare le fiabe degli elementi più lugubri e drammatici e a dar loro la forma con cui sono giunte fino a noi. Lo straordinario successo e la vastissima divulgazione della raccolta dei Grimm si devono forse alla atemporalità di quanto viene narrato, alla proposizione di una dimensione trasfigurata dove i pericoli più spaventosi vengono superati, il male punito, la virtù ricompensata: temi che corrispondono alla forte esigenza di giustizia ideale presente nell’animo infantile.

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32 Dicembre

Tre episodi, tre apologhi. Nel primo due figuranti vengono "scritturati" da una signora per assecondare la pazzia del marit,o che si crede Socrate, ma lui dice di non essere pazzo: lo fa solo per la moglie che si crede Santippe. Nel secondo, una coppia più che matura è ostacolata dai gretti familiari, timorosi di perdere l'eredità. Finale a Napoli dove Alfonso non ha i soldi per comprare ai figli i tradizionali "botti" di fine anno.