DICIASSETTESIMA PUNTATA - MESTO
"Attraverso la solitudine possiamo capire meglio noi stessi, e scoprire negli altri l'amico e il nemico"
giovedì 8 maggio 2014
mercoledì 7 maggio 2014
SESSA AURUNCA. Il vescovo Piazza avvia l’avvicendamento nei centri della diocesi. Cambio di parrocchie per 21 sacerdoti
(Orazio Francesco Piazza)
Una rivoluzione nella Diocesi. Il Vescovo: "Siamo
chiamati da Papa Francesco e dalle urgenze del nostro territorio a un
rinnovamento ecclesiale che deve configurarsi come vera e propria
“conversione pastorale”. Un modello di Chiesa che privilegia la sua
presenza nella realtà quotidiana, nel vissuto ordinario delle persone,
delle famiglie, della realtà sociale e civile, fatto di difficoltà,
problematiche e bisogni che spesso hanno il volto di urgenze ed
emergenze".
"Siamo chiamati da Papa Francesco e dalle urgenze del nostro territorio a
un rinnovamento ecclesiale che deve configurarsi come vera e propria
“conversione pastorale”. Un modello di Chiesa che privilegia la sua
presenza nella realtà quotidiana, nel vissuto ordinario delle persone,
delle famiglie, della realtà sociale e civile, fatto di difficoltà,
problematiche e bisogni che spesso hanno il volto di urgenze ed
emergenze". Così ha esordito, ieri pomeriggio, il vescovo Orazio
Francesco Piazza, nel corso della presentazione del progetto pastorale e
di un corposo avvicendamento di parroci, che ha coinvolto ventuno
parrocchie della diocesi.
La conversione pastorale, impostata sui criteri esodale (in cammino) e
sinodale (camminare insieme per favorire corresponsabilità e
partecipazione diretta, soprattutto dei laici), richiede una
modificazione di mentalità ecclesiale, un adeguamento delle strutture
ecclesiali, una rinnovata disponibilità ministeriale delle persone,
sacerdoti, religiosi e laici. "Proprio In questa conversione pastorale -
ha continuato Piazza - è inserito il cambiamento dei parroci in tutte
le parrocchie della diocesi".
I parroci dovranno prendere possesso della nuova sede entro il mese di
giugno. Questi gli avvicendamenti. Forania di Sessa Aurunca: don Roberto
Guttoriello (parrocchia S. Eustachio), don Carlo Zampi (S. Stefano),
don Angelo Polito (S. Maria delle Grazie in S. Agata-Marzuli), don
Lorenzo Albano (Lauro), Mario Sullo (Ponte-Fontanaradina), don Edoardo
Paparcone (Tuoro), don Raffaele Coppeta (Corbara-Valogno). Forania di
Mondragone: don Franco Alfieri (S. Giovanni Battista - Incaldana), don
Osvaldo Morelli (S. Rufino), don Paolo Iannotta (S. Michele Arcangelo),
don Ferdinando Iannotta (S. Nicola), don Emilio Fusco (S. Giustino).
Forania di Cellole: don Lorenzo langella (Cellole), don Achille
Taglialatela (Carano e rettore del santuario). Forania di Carinola: don
Enrico Passaro (Carinola e Santa Croce), don Michelangeli Tranchese
(Nocelleto), don Valentino Simoniello (Falciano del Massico), don Luigi
Manica (Casanova), don Luciano Marotta (aggiunge le parrocchie di
Vengtaroli e San Donato).
Fonte: caiazzorinasce.net
martedì 6 maggio 2014
The Day After
Si rendono noti i risultati delle gare sotto indicate con riserva dell'assunzione di altre eventuali decisioni in esito all'esame della posizione dei calciatori che vi hanno preso parte:
1) TIM CUP Gara del 3
maggio 2014 - Finale Fiorentina-Napoli 1-3 B) DECISIONI DEL GIUDICE
SPORTIVO Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da
Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell'A.I.A. Eugenio Tenneriello,
nel corso della riunione del 7 maggio 2014, ha assunto le decisioni qui
di seguito riportate: " " " N.
premesso che: i collaboratori della Procura federale, nella rituale relazione concernente la gara in oggetto, hanno evidenziato i seguenti fatti di rilevanza disciplinare:
1) un’ora circa prima dell’inizio della gara, un migliaio di sostenitori del Napoli, in parte sprovvisti di biglietto di ingresso alla stadio, avevano forzato un cancello di pre-filtraggio ed un tornello.
2) Le Forze dell’Ordine erano riuscite a respingere i facinorosi all’esterno dell’impianto sportivo, con conseguenze lesive di varie entità ai danni di quattro agenti;
3) all’inizio della gara, sostenitori del Napoli, collocati in gran numero nella Curva Nord, avevano oltraggiato con bordate di fischi l’esecuzione dell’inno nazionale e ad essi si erano uniti sostenitori di entrambe le squadre, che occupavano altri settori;
4) verso le ore 20.45, alcuni stewards avevano riferito ai collaboratori della Procura federale che i sostenitori del Napoli “intendevano invadere il campo qualora il capitano della loro squadra non si fosse recato sotto la curva per parlare con i capi degli ultras. Il Vice Procuratore Ricciardi contattava il dott. Failla (responsabile O.P.) in quanto gli stewards addetti al settore erano allarmati dalle richieste dei tifosi napoletani. Dopo i colloqui intercorsi tra il dott. Failla e i dirigenti del Napoli, il capitano veniva scortato sotto la Curva Nord, ove rassicurava i tifosi, comunicando loro che l’incidente occorso ai tifosi rimasti feriti circa tre ore prima della gara non aveva alcun collegamento con ragioni di tifoserie e/o di Polizia”. In tale frangente, il capitano Hamsik trovava come interlocutore un individuo, postosi a cavalcioni della vetrata delimitante la Curva Nord, indossante una maglia di color nero che, nella parte anteriore, esibiva la dicitura “Speziale libero”, spregevolmente allusiva all’uccisione di un Servitore dello Stato. Alla conclusione del “colloquio”, con 45 minuti di ritardo, la gara poteva iniziare;
5) nelle circostanze sub 3, i sostenitori del Napoli, all’approssimarsi del capitano della loro squadra insieme a numerosi fotografi ed altri accompagnatori, avevano effettuato contro costoro un nutrito lancio di petardi e di bengala, con conseguenze lesive per un Vigile del fuoco;
6) al 26° del primo tempo, sostenitori della Fiorentina (circa il 50% degli oltre 8.700 occupanti la Curva Sud) avevano intonato il coro “Vesuvio lavali con il fuoco”, perfettamente percepito nelle varie posizioni occupate nel recinto di giuoco dai collaboratori della Procura federale;
7) al termine della gara, circa 200 sostenitori del Napoli, scavalcando le recinzioni, erano entrati nel recinto di giuoco, si erano appropriati di palloni, tute ed altri accessori presenti sulle panchine, si erano avvicinati alla Curva Sud, occupata dai tifosi della Fiorentina, rivolgendo loro gesti provocatori, ed erano rimasti sul terreno di giuoco per circa dieci minuti, costringendo le due squadre e gli Ufficiali di gara a rientrare negli spogliatoi, invece di procedere immediatamente alla cerimonia di premiazione; 8) durante il deflusso degli spettatori dallo stadio, uno steward era stato colpito alla testa, con conseguenze lesive, da una bottiglietta scagliata da un tifoso della Fiorentina osserva: entrambe le Società, a titolo di responsabilità oggettiva, devono necessariamente rispondere degli illeciti comportamenti dei propri sostenitori. 186/617 La Soc. Napoli deve essere sanzionata ex art. 14 n. 2 CGS per le condotte violente, dettagliatamente descritte sub 1 e 4 della premessa, di particolare gravità per il numero dei responsabili e, soprattutto, per le conseguenze lesive in danno di appartenenti delle Forze dell’Ordine e dei VV.FF. Parimenti, nelle circostanze descritte sub 3) della premessa, deve essere sanzionata per l’atteggiamento gravemente intimidatorio assunto dai propri sostenitori, che avevano minacciato “l’invasione” del terreno di giuoco qualora il capitano della loro squadra non avesse fornito ai “capi degli ultras” delucidazioni in merito al ferimento di tre tifosi partenopei, avvenuto fuori dallo stadio alcune ore prima dell’inizio della gara. Una minaccia grave e “credibile”, di cui vennero evitate le possibili conseguenze per la sicurezza pubblica attuando “il dialogo” richiesto dagli “ultras”. La Soc. Napoli deve altresì essere sanzionata per “l’invasione” del terreno di giuoco al termine della gara (sub 6), non certo “festosa” per le appropriazione e le provocazioni che l’hanno caratterizzata. L’entità della consequenziale sanzione, quantificata nel dispositivo, riflette necessariamente la pluralità e la particolare gravità degli addebiti, con valutazione attenuativa ex art 14 n. 5, in relazione all’art. 13 n. 1 lettere a) e b) per la concreta cooperazione fornita dai dirigenti societari alle Forze dell’Ordine. Per quanto attiene alle condotte addebitabili ai sostenitori della Fiorentina, è di tutta evidenza che il coro indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria (sub 3 della premessa) costituisce un “comportamento discriminatorio per origine territoriale”, sanzionabile ex art 11 nn. 1 e 3 CGS per la sua “dimensione” e “percezione reale”, puntualizzata dai collaboratori della Procura federale. Trattandosi di “prima violazione” in materia di comportamenti discriminatori, appare equo quantificare la consequenziale sanzione nel minimo edittale di cui al cit. art 11 n. 3, ed all’art. 18, comma 1, lettera e), in riferimento al settore denominato “Curva Fiesole” dello stadio fiorentino, ove notoriamente, senza la necessità di ulteriori riscontri, prendono posto in occasione delle gare casalinghe i tifosi “ultras” della Società viola, disponendo nel contempo la sospensione dell’esecuzione della sanzione nei termini ed alle condizioni di cui all’art. 16 n. 2 bis CGS. La società viola deve altresì rispondere, a titolo di responsabilità oggettiva ex art. 14 nn. 1 e 2 CGS, dell’atto di violenza compiuto da un suo sostenitore in danno di un steward (sub 7) ed appare equo quantificare la consequenziale sanzione nella misura indicata nel dispositivo, con la valutazione attenuativa ex art. 14 n. 5, in relazione all’art. 13 n. 1 lettera a) e b), per la concreta cooperazione offerta alle forze dell’Ordine onde prevenire fatti violenti o discriminatori. Entrambe le Società infine, devono essere sanzionate ex art. 12 n. 3 CGS, nella misura quantificata nel dispositivo, per l’esecrabile oltraggio recato all’inno nazionale (sub 2).
P.Q.M. delibera di infliggere alla Soc. Napoli la sanzione dell’obbligo di disputare due gare a porte chiuse, l’ammenda di € 20.000,00 ex art. 14 n. 2 CGS e l’ammenda di € 40.000, 00 ex art. 12 n. 3 CGS; delibera di infliggere alla Soc. Fiorentina la sanzione dell’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “Curva Fiesole” privo di spettatori, disponendo la sospensione dell’esecuzione nei termini ed alle condizioni di cui all’art. 16, n. 2bis CGS, nonché l’ammenda di € 20.000,00 ex art. 14 n. 2 CGS e di € 30.000,00 ex art. 12 n. 3 CGS.
Fonte: calcionapoli24.it
Articolo originale qui
Il Napoli vince la Coppa Italia battendo la Fiorentina nella finale di Roma 03-05-2014
Non è calcio quando si racconta di scontri, spari e aggressioni. Di infiltrazioni ultrà, poliziotti e feriti. Doveva essere uno spettacolo in una cornice colorata, è stata una sfida infilata tra la guerriglia. Con Hamsik a colloquio con la curva, per poi riferire il verdetto alle squadre. Dentro lo stadio, con un ritardo di 45’ e con il tifo napoletano (in parte pure quello viola) in silenzio, poi è andata così: 3-1 per il Napoli. CHE INSIGNE! — Il Napoli vinse due anni fa. Sollevò la coppa Italia, poi ha chiuso con Mazzarri ed è ripartito da Benitez. Piazzare subito un altro trofeo in bacheca vorrebbe dire agevolare la partenza di un nuovo ciclo. Alla Fiorentina guardavano al traguardo "finale" come un miraggio: le mensole sui cui esibire i riconoscimenti, nell’era Della Valle, erano rimaste vuote. Ognuno, insomma, aveva i suoi validissimi motivi per cercare la gloria. Non poteva giocarsela al meglio, Montella. Dell’attacco esplosivo studiato in estate non era rimasto più nessuno: fuori Cuadrado, Gomez e Rossi. In campo tre alternative adattate all’emergenza. Ilicic centravanti (non lo è), Joaquin seconda punta (è un esterno), Borja Valero trequartista (lui che di norma illumina la mediana). Schieramento alternativo dunque, con Vargas inserito sul centro sinistra e Neto incerottato spedito in porta. L’uomo d’oro del gol, il Napoli lo aveva invece recuperato: Higuain dentro dal 1’, con Hamsik, Insigne e Callejon tridente operativo alle sue spalle. Dieci minuti ed è subito Napoli: l’occasione di Higuain ribattuta sulla linea da Borja Valero. E poi il gioiello di Insigne per il vantaggio. Contropiede azzurro, Hamsik in verticale per il piatto a giro del 24 di Benitez. E prima del quarto d’ora chance per il raddoppio: Higuain, in spaccata, non arriva sul suggerimento dalla destra. Ok, il 2-0 si fa comunque, al 16’: ancora Insigne dopo un azione di potenza del Pipita, palla che sorprende l’intera difesa viola e raddoppio di sinistro, con deviazione di Tomovic nella sua porta. Al 28’ però una partita che sembra chiusa dopo metà del primo tempo pare riaprirsi. Ilicic tocca di tacco per Vargas che va: il sinistro fulmina Reina. L’incredibile pari allo scadere è stoppato dalla bandierina del guardalinee: sulla punizione di Ilicic la tocca Aquilani in leggerissimo fuorigioco.ECCO PEPITo, ma segna mertens — Pipita (Higuain) fa la sua partita di lotta e di sostanza. Soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa tocca invece a Pepito, ed è una delle emozioni maggiori. Rossi rientra dopo l’infortunio del cinque gennaio scorso. La Curva viola lo omaggia con un’ovazione, lui scatta subito e va a dar sostegno allo spuntato attacco di Montella. Anche se l’occasione è per Pandev: davanti a Neto, fa flop. Poi pure Matri rinforzerà il reparto offensivo viola, ma chance…zero. La palla del pari ce l’ha Ilicic (con il Napoli in 10 uomini per l'espulsione per doppia ammonizione di Inler), fallita clamorosamente a un passo da Reina. Segna invece Mertens, subentrato ad Hamsik, in contropiede. Arriva la fine di una notte comunque amara. In cui, almeno un po’, può sorridere il Napoli.
Fonte: Alessandra Gozzini (Gazzetta.it)
LA PARTITA A QUESTO LINK
Fiorentina vs Napoli 1-3
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