lunedì 26 gennaio 2015

Il Ricordo Di Generazione Aurunca...


Addio al Maestro Armando Coiro: un artista ed un artigiano che ha fatto la storia del Territorio Aurunco.

 


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Armando Coiro non è stato solamente un simbolo di Lauro di Sessa Aurunca. Egli è stato per quasi un secolo, il riferimento di un intero territorio,  come parrucchiere e come artista, come musicista e come artigiano.

Quest’oggi ad 84 anni, è scomparso un personaggio, davvero, sorprendente e polivalente, che univa arte ed ingegno, manifattura e passione.
Armando Coiro classe 1930, nato e vissuto nella sua amata Lauro, già nel periodo bellico divenne uno dei barbieri più quotati del territorio nella sua antica bottega sita in Lauro alla Via Pietrabianca. Da quel momento in poi, nel suo Salone cresceranno e si perfezioneranno decine e decine di Coiffeur di Lauro e non solo, che grazie agli insegnamenti del Maestro Armando, faranno fortuna in ogni angolo d’Italia e del mondo: dalla Toscana a Roma, dal’Inghilterra sino all’Australia.
Negli anni cinquanta e  sessanta, il Salone Coiro fu un crocevia di storie e di tradizioni che si sono tramandate sino ai nostri giorni e che renderanno il Maestro un esempio di umilità e discrezione sino al suo pensionamento avvenuto alla fine degli anni ’80. Nel Salone di Lauro sono conservati cimeli storici di un mestiere antico e fondamentale come da foto allegate, quali testimonianze di artigianato di qualità, pieno di passione e di sacrificio.

mercoledì 14 gennaio 2015

In Memoria Di Armando

Armando Coiro
(Lauro, 13/10/1930 - 12/01/2015)

Uno dei tanti Figli di Lauro con l’Arte nel Sangue. La Musica nasce con Armando Coiro, lo accompagnerà per tutta la Vita, fino al suo Funerale, con note Festose e un folto seguito in rispettoso cordoglio. Lo storico Salone della Barberia di Armando Coiro nasce nel 1957 ed è tuttora in auge grazie al figlio Umberto. Oggi come allora il Salone è il punto di ritrovo di una clientela numerosa e affezionata. Ai tempi di Armando Coiro era consuetudine pagare alla fine del mese oppure in natura: grano, olio e altro. Pur con un esiguo guadagno, il capostipite Armando è riuscito a far crescere i suoi cinque figli con onore e dignità, senza mai venire meno ai suoi principi di umiltà e generosità. Nel Salone hanno appreso l'arte tanti giovani, e oggi gestiscono locali in Italia e all'estero; compreso i figli di Armando: Antonio, Umberto e Marcello, con Saloni a Lauro e a Cellole.
 

lunedì 12 gennaio 2015

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i sapori del mediterraneo: Tiella di Gaeta (o gaetana) con lievito madre

piatti della tradizione suscitano in me un grande interesse, non solo per i sapori quasi dimenticati, ma anche per la cultura e la stori...





LINK DELLA RICETTA PER CONSULTARLA
i sapori del mediterraneo: Tiella di Gaeta (o gaetana) con lievito madre

sabato 10 gennaio 2015

Eric Clapton dedica brano a Pino Daniele




Una foto che li ritrae abbracciati, un brano malinconico e una dedica: "For Pino". Così Eric Clapton rende omaggio al suo amico Pino Daniele. Il musicista britannico ha pubblicato su Facebook un  brano strumentale di 1 minuto e 44 secondi, dal titolo "Pino 5". Chitarra e voce accennata, per l'ultimo saluto al cantautore napoletano ricordando anche con le immagini lo storico concerto del 2011 quando hanno suonato insieme a Cava dei Tirreni
audio (ansa)


DISCOGRAPHY:
1980 - Nero a metа
1981 - Vai mo
1982 - Bella 'mbriana
1983 - Live@RTSI
1984 - Musicante
1985 - Ferryboat
1987 - Bonne Soiree
1988 - Schizzechea With Love
1989 - Mascalzone Latino
1991 - Sotto 'o sole
1991 - Un Uomo In Blues
1993 - Che Dio Ti Benedica
1993 - E Sona Mo'
1995 - Non Calpestare I Fiori Nel Deserto
1997 - Dimmi Cosa Succede Sulla Terra
1999 - Come un gelato all'equatore
2000 - Studio Collection (2CD)
2001 - Medina
2002 - Amore Senza Fine
2002 - Concerto Medina Tour 2001
2004 - Passi d'autore
2005 - Iguana cafe
2007 - Il mio nome e Pino Daniele
2009 - Electric Jam
2010 - Boogie Boogie Man
1977-Terra Mia
1979-Pino Daniele
2012-La Grande Madre
2013-Tutta N'Ata Storia


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giovedì 1 gennaio 2015

Il miracolo della 34ª strada (1947)



Il miracolo della 34ª strada Streaming. Kris Kringle, sembra uno svampito anziano che sostiene di essere Babbo Natale, ci crede così tanto che litiga con un altro Babbo Natale che lavora in un grande Magazzino, la direttrice del centro, pensa bene di assumerlo per fargli recitare quella parte.

Le più belle fiabe popolari italiane




Le fiabe italiane sono tra le più ricche di fantasia e di creatività dell'intera produzione mondiale. Presentiamo in questa antologia un'accurata selezione delle favole popolari di tutte le regioni d'Italia, una tradizione culturale che si compone di migliaia e migliaia di racconti magici, in origine resi e tramandati spesso nei dialetti, straordinariamente espressivi; perle di rara bellezza, veri e propri tesori letterari, cominciando da quel capolavoro di tutti i tempi che è Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, napoletano, costituito da storie meravigliose di fate, orchi, magie, incantesimi, principesse rapite e animali fantastici, in cui spesso irrompe il realismo della vita quotidiana con effetti gradevoli e bizzarri. La letteratura popolare ha attinto da Giambattista Basile intrecci famosissimi: il Gatto parlante a cui l'orfano fa le scarpe, il Bianco Viso che giace come la Bella Addormentata nella foresta, la Gatta Cenerentola abbandonata e sola che sposa il re...

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Hans Christian Andersen - Tutte le fiabe




Andersen scopre nuove sorgenti del meraviglioso [...], non si deve equivocare con prodotti artigianali e surrogati quali la novelletta edificante, il raccontino didascalico omoralistico, insomma quella che viene chiamata [...] “letteratura pedagogica”». Così Gianni Rodari, che vedeva nel narratore danese un grande innovatore e sperimentatore del genere favolistico. Infatti, mentre i fratelli Grimm per la loro raccolta attinsero prevalentemente al folklore e alle fonti tradizionali del popolo tedesco, Andersen fa della materia esistente il punto di partenza per le sue elaborazioni fantastiche, per le sue invenzioni anche stilistiche. Prende spesso spunto da episodi della sua vita, cosicché l’elemento tradizionale si intreccia e compenetra con il vissuto personale – esperienza reale o memoria di un racconto ascoltato da bambino – per poi lasciar libera la fantasia di galoppare e percorrere strade di cui egli stesso si stupisce. La novità e la diversità della sua opera scandalizzarono gli accademici e disorientarono i lettori, sia per l’introduzione della lingua parlata in ambito letterario, sia per le invenzioni anche sintattiche e grammaticali in cui ci si imbatte leggendo i suoi testi. Ma proprio attraverso queste “sconvenienti” deviazioni dalla regola e dalla tradizione, il narratore riesce a incantare, a trasmettere l’intima poesia di un animo sensibilissimo, a esprimere l’essenza dello spirito popolare danese, allegro, scanzonato, bonario e saggio. Le meravigliose favole di Andersen sono un capolavoro universale e senza tempo. 

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Tutte le fiabe di Jacob e Wilhelm Grimm




Pubblicate per la prima volta nel 1812, le fiabe dei fratelli Grimm sono tra i testi più tradotti, ristampati, diffusi e conosciuti della letteratura mondiale. I due studiosi intendevano, trascrivendo storie e leggende tradizionali, costruire una base culturale che aiutasse la fondazione di un’identità comune dei popoli di lingua tedesca. Nel materiale da loro raccolto prevalgono racconti ambientati in luoghi spaventosi dove si svolgono fatti di sangue, i protagonisti sono minacciati da streghe, belve, spiriti, tutti elementi tipici del folklore germanico. Quindi, all’inizio, l’opera non era destinata ai bambini. Furono poi le traduzioni inglesi del 1857 a emendare le fiabe degli elementi più lugubri e drammatici e a dar loro la forma con cui sono giunte fino a noi. Lo straordinario successo e la vastissima divulgazione della raccolta dei Grimm si devono forse alla atemporalità di quanto viene narrato, alla proposizione di una dimensione trasfigurata dove i pericoli più spaventosi vengono superati, il male punito, la virtù ricompensata: temi che corrispondono alla forte esigenza di giustizia ideale presente nell’animo infantile.

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32 Dicembre

Tre episodi, tre apologhi. Nel primo due figuranti vengono "scritturati" da una signora per assecondare la pazzia del marit,o che si crede Socrate, ma lui dice di non essere pazzo: lo fa solo per la moglie che si crede Santippe. Nel secondo, una coppia più che matura è ostacolata dai gretti familiari, timorosi di perdere l'eredità. Finale a Napoli dove Alfonso non ha i soldi per comprare ai figli i tradizionali "botti" di fine anno.