Armando
Coiro
(Lauro,
13/10/1930 - 12/01/2015)
Uno
dei tanti Figli di Lauro
con l’Arte nel
Sangue. La Musica nasce con Armando
Coiro,
lo accompagnerà per tutta la Vita, fino al suo Funerale, con note
Festose e un folto seguito in rispettoso cordoglio. Lo
storico Salone della Barberia di Armando
Coiro nasce
nel 1957 ed è tuttora in auge grazie al figlio Umberto. Oggi come
allora il Salone è il punto di ritrovo di una clientela numerosa e
affezionata. Ai tempi di Armando
Coiro era
consuetudine pagare alla fine del mese oppure in natura: grano, olio
e altro. Pur con un esiguo guadagno, il capostipite Armando è
riuscito a far crescere i suoi cinque figli con onore e dignità,
senza mai venire meno ai suoi principi di umiltà e generosità. Nel
Salone hanno appreso l'arte tanti giovani, e oggi gestiscono locali
in Italia e all'estero; compreso i figli di Armando: Antonio,
Umberto
e Marcello,
con Saloni a Lauro e a Cellole.
Sin
dal suo esordio in Barberia, Armando
Coiro ha
allietato la clientela con le dolci note della fisarmonica e
dell'organetto, accompagnato dal geniale chitarrista Paoletta
e dalla calda voce
di Pino
Grasso.
Alla
fine degli anni '40 entra nella banda musicale del paese: “Banda
Sirena” del
Maestro Giacomino
Grasso.
Nel
1953 si trasferisce a Roma
per acquisire e
perfezionarsi sulle tecniche più avanzate del mestiere, poiché
sente emergere in sé l’aspirazione per realizzare il sogno di
aprire un Salone di Barberia a Lauro.
Vi trascorre quattro interi anni, vissuti in un quartiere di
Cinecittà, luogo frequentato da attori e registi, per l’occasione
servirà la troupe del regista Vittorio
De Sica,
impegnato con la lavorazione del film: “Ladri
di biciclette”.
Nel
1957 inaugura il Salone in un locale in via Pietrabianca,
nel centro storico del paese, di proprietà di Giovanni
Boccucci. L’apertura
del Salone destò incredibile curiosità ai lauresi, stupefatti dalla
particolarità del locale perché era arredata in modo lussuoso per
l’epoca. Soprattutto si meravigliarono quando videro il loro
compaesano compiere il primo shampoo su un cliente, abituati a ben
altro modo. Tutti i giorni e per molti mesi, fuori alla barberia era
sempre adunata una piccola folla, sempre più incuriosita e
invogliata a servirsi da Lui.
Durante le giornate fredde e piovigginose d’inverno e nelle serate
afose d’estate erano occasioni per Armando di suonare la
fisarmonica, allietando con la dolce melodia i clienti che gli
facevano compagnia e che gradivano la sua musica nostrana e folk.
Alla
metà degli anni ’60, Armando
Coiro forma
il primo complesso a Lauro,
con componenti di alto livello, come il Maestro Giacomino
Grasso, il
chitarrista Paoletta
e il cantante Pino
Grasso.
Nel
1972 inizia la sua escalation come Maestro
di Fisarmonica e
inizia con lo “Zecchino
d’Oro”,
insieme al figlio Antonio
alla batteria. E’
uno spettacolo canoro per bambini, presentato dal noto presentatore
Pino
Simbal.
In
seguito suonerà a Lauro
per
la “Festa
dell’Unità”;
per gli spettacoli di Carnevale, come: “Zeza”,
“Ro
Scarparìeglio”
eccetera;
per gli spettacoli organizzati dalla Pro
Loco,
promuovendo le tradizioni lauresi con “La
Scogna” e
i canti nostrali; per il Circolo
ACLI e
per i Fuochi
all’addiaccio,
nella festività di Sant’Antonio
Abate, nella
famosa “Via
ra Capo” che
era anche la sua via dove abitava; e per il Buche
Buche a
San Silvestro.
Negli
anni ’80 forma una band: “Il
Gruppo Folk Campagnolo Laurese”.
Nel corso degli anni la band si esibirà dappertutto, riscuotendo
consensi e ammirazioni. Parteciperà a un’emittente televisiva
laziale: TeleUniverso
con
straordinario successo.
Il
12 luglio e il 30 agosto del 1992 realizzo un video concerto live con
la band in campagna da Mario
Del Mastro,
un componente del gruppo. In quelle due occasioni ho avuto modo di
ammirare una band impeccabile, sorretta da una persona speciale che
non ha mai alzato i toni contro nessuno anche quando aveva motivo di
farlo. Con Armando
Coiro ho
girato molti video (sono su questo mio blog) e non ho mai avuto
nessun tipo di contrasto o alterco con lui. Ho ripreso con la
videocamera le pellicole girate negli anni da lui, attraverso i quali
ho notato la sua immensa passione per il nostro amato paese e le sue
ataviche tradizioni.
Egli
aveva anche un’altra artigiana passione che amava svolgere durante
i passatempi, il “Calzolaio”,
e il compenso per il suo lavoro era molto esiguo. Molti lauresi e
non, si recavano da lui per farsi riparare le scarpe, le cuciture, i
tacchetti, le suole eccetera, me compreso.
Per
biografare la vita di Armando
Coiro ci
vorrebbe un libro, io mi sono limitato a una piccola narrazione per
farlo presente a noi tutti, soprattutto ai posteri, perché Lui
merita
di essere immortalato nel tempo.
Quando
passeggeremo per le strade e il cielo sarà stellato, penseremo a Lui
e
sentiremo le note della sua fisarmonica fluttuare tra le stelle, le
nuvole, fino a raggiungerci e a rasserenarci.
Io
e i lauresi esprimiamo il nostro sincero cordoglio alla famiglia, ai
nipoti, ai parenti, eccetera.
Franco
Sollyman
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