martedì 28 gennaio 2014

Sono 23 le cosche che governano il casertano

CAMORRA IL DOSSIER DELLA DIA/ Sono 23 le cosche che governano la Provincia di Caserta. L'Alto Casertano in mano ai casalesi attraverso i boss Papa e Russo

 Il nuovo assetto in un vertice con Schiavone jr. La Dia disegna la mappa: “Clan ancora ricchi, giovani a rischio reclutamento”. Sono 23 le cosche che si dividono gli interessi illeciti nel territorio della provincia di Caserta. A rivelarlo è stato l'ultimo rapporto semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, già consegnato al Ministero dell'Interno. Gli assetti della criminalità organizzata in provincia di Caserta sono ancora condizionati dall'influenza della federazione dei Casalesi, di cui fanno parte le famiglie Schiavone, Bidognetti, Iovine e Zagaria. Si tratta di gruppi che hanno esteso la loro presenza in altre regioni, in particolare nel Lazio ed in Emilia Romagna, con propagazioni anche in Toscana, Umbria ed Abruzzo, funzionali ad attività di reinvestimento di capitali illeciti, traffici di stupefacenti e rifiuti. Importanti sono anche i legami che nel tempo tali consorterie hanno stretto con altri sodalizi criminali sia campani che di altre zone della Penisola. Sono stati proprio i sequestri operati al Centro ed al Nord confermando le disponibilità patrimoniali dei clan casertani, evidenziano la capacità di insediarsi in altre regioni. La pericolità del cartello dei Casalesi è la determinazione degli obietti- vi da perseguire, secondo gli 007 della Dia, è ben tratteggiata nel decreto di fermo che ha portato per la prima volta in carcere, esattamente un anno fa, Carmine Schiavone. Nel provvedimento si fa riferimento alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Roberto Vargas, a proposito del progetto di un attentato i danni dei magistrati della Dda, anche grazie all'utilizzo dei terroristi. Il progetto era maturato all'interno della cosca Schiavone, contemporaneamente alle operazioni che hanno portato alla cattura dei capiclan Antonio Iovine e Michele Zagaria ed alla disarticolazione del clan Belforte di Marcianise. Secondo quanto evidenziato nelle 273 pagine del rapporto semestrale “il territorio è tutt'ora caratterizzato da una subcultura della violenza e del confronto che condiziona le fasce più giovani contigue ad ambienti criminali”. Tra i clan disarticolati nel corso dell'ultimo anno ci sono gli Amato di Santa Maria Capua Vetere. Nella cosiddetta “zona delle montagne” che comprende l'area tra Sparanise e Pignataro Maggiore e si estende ai territori di Francolise, Calvi Risorta, Teano, Pietramelara e Vairano Patenora sono attive le famiglie Papa e Ligato. A San Cipriano hanno ripreso in mano diversi affari i Venosa, articolazione dei Casalesi, particolarmente attiva nel gioco e nelle scommesse clandestine.I NUOVI ASSETTI E IL VERTICE. - Il nuovo corso dei Casalesi comincia da una data esatta: 14 novembre 2012. Quella sera, in una masseria di Cancello Arnone, viene organizzato un incontro al vertice tra le cosche Bidognetti e Schiavone. All’ordine del giorno del vertice c’era la spartizione dei territori nell’agro Aversano e in altre zone della provincia di Caserta secondo un nuovo patto tra le cosche dei Casalesi. A rivelarlo è stato, il 28 dicembre 2012, Eduardo Di Martino, poche ore dopo il pentimento: “Nel corso dell’assise venne stabilito che non dovevano essere invasi i territori di competenza i quali furono delineati in dettaglio”. Stando alla ricostruzione della Procura, l’incontro sarebbe servito per appianare alcune divergenze sorte tra i Bidognetti e gli Schiavone, durante l’ultima fase della reggenza di Carmine Schiavone (nella foto). All’incontro parteciparono per la fazione Schiavone proprio il terzogenito di “Sandokan”, Carmine Iaiunese, Eduardo Di Martino, Luigi D’Ambrosio, e Raffaele Maiello (questi ultimi due divenuti in seguito collaboratori di giustizia) e per la cosca Bidognetti Vincenzo Della Corte e Antonio Baldascini. Proprio in quella circostanza, Della Corte si impegnò ad assumere il controllo di Lusciano, dove operava per conto dei fratelli Luciano e Giuseppe Di Cicco, di Parete e di Trentola Ducenta. Il gruppo luscianese, come hanno dimostrato le risultanze investigative dell’indagine sui Di Cicco, si sarebbe interessato anche di richieste estorsive ed attività minori nella città di Aversa. Secondo quanto emerso dal vertice ai Bidognetti andava la gestione degli affari illeciti anche sul litorale domizio, in particolare nei territori di Castelvolturno e Cellole. Escluse dall’intesa le zone di Mondragone e Sessa Aurunca. Agli Schiavone restava la gestione di Casale e degli altri territori dell’agro Aversano e la zona dell’alto Casertano. Un incontro necessario tanto per i Bidognetti quanto per gli Schiavone. La fase di transizione aveva, infatti, bloccato l’erogazione degli stipendi anche all’interno della cosca degli eredi di “Sandokan”. A dimostrazione di tale tesi ci sono proprio le parole di Eduardo Di Martino, l’uomo presente nel summit. “Fino all’arresto di Nicola Schiavone i soldi venivano consegnati a mia moglie. Successivamente per circa sette mesi non sono stati consegnati in quanto c’era confusione all’interno del clan”. Dopo quel vertice si assiste ad un ulteriore riassetto organizzativo in seno al clan. Sulle ceneri del “gruppo misto” tanti affiliati prendono strade diverse: alcuni finiscono alle dipendenze di Carmine Schiavone, altri fanno squadra andando a riprendere gli affari illeciti dei territori storicamente controllati dalla famiglia di Francesco Bidognetti.Sodalizi 'storici' nel panorama criminale, gruppi 'emergenti' e cosche in difficoltà. E' variegato il panorama delineato dal rapporto Dia sulle 23 cosche attive nel Casertano. Gli Esposito, che nel 2013 hanno perso il loro capoclan, controllano Sessa Aurunca, Cellole, Carinola, Falciano del Massico e Roccamonfina. Particolarmente estesa l'area del gruppo Papa, alleati storici degli Schiavone, e che pochi giorni hanno visto 'cadere' un loro uomo, Giuseppe Cantile, ucciso in un agguato di camorra. La loro zona riguarda Sparanise, Pignataro Maggiore, Francolise, Calvi Risorta, Teano, Pietramelara e Vairano Patenora. Si tratta della stessa area, di eccezione di Francolise, dove faceva affari anche il sodalizio Ligato-Lubrano. Discorso simile anche per il territorio alle porte della città del Foro: tra Santa Maria Capua Vetere e Marcianise, insistono sei famiglie malavitose: gli Amato (Santa Maria Capua Vetere, San Tammaro, San Prisco, Curti, Macerata Campania), i Menditto (Recale, Macerata Campania, San Prisco), i Bianco-Panaro (San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere), i Perreca (Recale, Macerata Campania e Portico di Caserta), i Piccolo (Recale, Macerata Campania, Portico di Caserta) e i Bifone (Recale, Macerata Campania, Casapulla, Curti, Casagiove, San Prisco e Portico di Caserta). Il clan con maggiore influenza nella provincia orientale restano i Belforte che controllano, oltre a Marcianise, San Nicola la Strada, San Maro Evangelista e Capodrise ed hanno interessi a Portico, Maddaloni e Caserta. Sei gruppi in pochi chilometri, tutti sull’Appia. Nella zona della Valle di Suessola sono ancora attive, secondo la Dia, frange dei Massaro (Maddaloni, San Felice a Cancello, Arienzo e Santa Maria a Vico). Escludendo su Mondragone la presenza degli eredi dell'ormai ex gruppo La Torre, la situazione più complessa resta quella dell'agro Aversano. Partendo dal basso Volturno la Dia segnala interessi del gruppo Mezzero, oltre che a Grazzanise, anche a Santa Maria la Fossa, Capua e Cancello Arnone. Su Villa Literno c'è ancora la presenza dei Cantiello. Tra le fazioni dei Casalesi i Bidognetti hanno ripreso in mano territori importanti, arrivando controllare le aree di Lago Patria e Domiziana e i territori di Parete, Castelvolturno, San Marcellino, Villa Literno e Lusciano, oltre ad alcuni affari a Mondragone. Villa Literno nel mirino degli Zagaria che controllano Casapesenna, Teverola, Trentola Ducenta e Cancello Arnone. Agli Iovine restano San Cipriano d'Aversa, San Marcellino, Villa di Briano, Casaluce e Frignano. Gli Schiavone fanno la parte del ‘leone’, operando su Casal di Principe, Aversa, Orta di Atella, Succivo, Cesa e Gricignano d'Aversa. Su questi ultimi quattro territori il controllo avviene grazie al gruppo dei Russo. Secondo la Dia sono le famiglie a dividersi il resto dell'agro aversano: ai Caterino va Cesa, i Venosa interessi su Aversa, Frignano, Casaluce e San Marcellino. Ancora operativi Lanza (Frignano, San Marcellino e Villa di Briano) e Mazzara (Cesa, Orta di Atella e Succivo). Divisioni radicate, ma destinate a rapidi mutamenti sia a causa dei fragili equilibri instauratisi tra alcuni gruppi sia per l’offensiva dello Stato, che tra arresti dei boss e pentimenti eccellenti, ha decapitato diverse organizzazioni criminali presenti sul territorio casertano.

FONTE: CAIAZZORINASCE.NET

lunedì 27 gennaio 2014

Vincenza Falso la 32enne di Lauro che si è ribaltata con la sua Panda: "Sono una miracolata!"


La causa dell'incidente potrebbe addursi a delle macchie d'olio presenti sull'asfalto. La donna infatti viaggiava a circa 35 chilometro orari e non ad alta velocità...
“Sono stata fortunata, poteva veramente finire in tragedia”: a parlare Vincenza Falso , la 32enne di Lauro che nella giornata di martedì era alla guida della sua Fiat Panda quando è rimasta incastrata tra le lamiere dell’auto ribaltata in seguito ad un incidente. “Stavo salendo da Cupa a Sessa Aurunca - racconta - quando ho perso il controllo dell’auto a causa di una perdita di olio presente sulla strada. E’ accaduto in un tratto di strada in cui è praticamente impossibile correre e infatti, così come accertato dalla forze dell’ordine, ero a circa 35 chilometri orari”. Il tutto è accaduto quando mancavano pochi minuti a mezzogiorno in località Cupa di Sessa Aurunca. “L’auto è diventata ingovernabile finendo poi per ribaltarsi” , afferma la donna ricordando quei terribili momenti sottolineando come si reputi “una miracolata”. La trentaduenne è rimasta intrappolata tra le lamiere. La scena ha suscitato la preoccupazione degli automobilisti di passaggio in zona in quel momento. Immediata è scattata la richiesta di intervento ai soccorsi. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Teano e gli uomini del 118. I caschi rossi hanno dato il via alle operazioni necessarie per estrarre la donna dall'abitacolo. Una volta fuori la trentaduenne è stata presa in cura dal personale sanitario che, a bordo di un’ambulanza, l’ha accompagnata all'ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca. Lì la donna è stata sottoposta agli accertamenti di rito che, fortunatamente, hanno escluso conseguenze gravi con ferite guaribili in 15 giorni. Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i carabinieri del nucleo radiomobile impegnati a portare a termine i rilievi necessari per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e le possibili cause.E’ rimasta incastrata tra le lamiere dopo l’incidente. Paura nella mattinata di ieri a causa di un sinistro stradale avvenuto quando mancavano pochi minuti a mezzogiorno. Tutto, stando ad una primissima ricostruzione dell’accaduto, è avvenuto in località Cupa di Sessa Aurunca. Vittima dell’incidente, Vincenza F. una trentaduenne di Lauro che era alla guida della sua Fiat Panda. Così come accertato dai rilievi, la donna avrebbe fatto tutto da sola. Per cause ancora in corso di accertamento, legate probabilmente anche al fondo bagnato a causa delle continue piogge, la conducente della Panda avrebbe perso il controllo della sua vettura. L’auto sarebbe così diventata ingovernabile finendo poi per ribaltarsi. La trentaduenne è rimasta intrappolata tra le lamiere. La scena ha suscitato la preoccupazione degli automobilisti di passaggio in zona in quel momento. Immediata è scattata la richiesta di intervento ai soccorsi. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Teano e gli uomini del 118. I caschi rossi hanno dato il via alle operazioni necessarie per estrarre la donna dall'abitacolo. Una volta fuori la trentaduenne è stata presa in cura dal personale sanitario che, a bordo di un’ambulanza, l’ha accompagnata all'ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca. Lì la donna è stata sottoposta agli accertamenti di rito che, fortunatamente, hanno escluso conseguenze gravi. Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i carabinieri del nucleo radiomobile impegnati a portare a termine i rilievi necessari per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e le possibili cause.
Fonte: caiazzorinasce.net

venerdì 24 gennaio 2014

INTERVISTA A ROBERTO VECCHIONI LAURO DI SESSA AURUNCA



lunedì 20 gennaio 2014

Paes




Sessa Aurunca. L’aggregazione dei Comuni di Sessa Aurunca (capofila) e Santa Maria Capua Vetere è stata ammessa al finanziamento del Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), per un importo complessivo di 175mila euro. “Si tratta – dichiarano i sindaci Luigi Tommasino e Biagio Di Muro – di un risultato importante per le nostre comunità ed è il frutto di una programmazione che, insieme, abbiamo messo in campo con convinzione. Il Paes è un vero e proprio piano regolatore per la sostenibilità energetica ed ambientale, strumento fondamentale per i nostri rispettivi territori comunali”.
La scelta di Sessa Aurunca come capofila dell’aggregazione è stata fortemente motivata dalla presenza della centrale nucleare dismessa. Entrambi i Comuni, poi, hanno firmato (lo scorso 24 settembre) un protocollo d’intesa con la Seconda Università e, in particolare, con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche, al quale è affidata la fase istruttoria e procedimentale, nonché la redazione dei Paes per i due Comuni.
La procedura prevede ora il passaggio in consiglio comunale per l’adesione al “Patto dei Sindaci” del Comune di Santa Maria Capua Vetere. Entro i prossimi nove mesi, con la partecipazione delle comunità locali, sarà redatto il Piano, requisito indispensabile per accedere alle risorse finanziarie rese disponibili attraverso il fondo “Elena” gestito dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) e dal bando comunitario “Energia intelligente per l’Europa” (Eie).
Nel dettaglio, il Paes si comporrà di tre parti: la creazione di una strategia generale dei due Comuni, individuando il target di riduzione delle emissioni al 2020; l’analisi della situazione attuale in termini di inquinamento di gas serra, mediante la redazione dell’inventario delle emissioni; la programmazione di interventi di riduzione delle stesse, con particolare riferimento agli edifici pubblici, alle residenze private, al sistema delle industrie locali, nonché ai trasporti sostenibili, alle fonti rinnovabili e alla formazione e informazione dei cittadini, dei tecnici, delle associazioni e degli imprenditori.
“Il Paes – concludono i sindaci Tommasino e Di Muro – costituisce una sfida importante per tutto il territorio e diviene lo strumento fondamentale di ‘incoming’, come attrattore anche degli investimenti privati. Attraverso l’ausilio dei Comuni di Sessa Aurunca e Santa Maria Capua Vetere aggregati, i privati potranno inoltre accedere ai finanziamenti che saranno resi disponibili nella programmazione 2014-2020, sia (attraverso i fondi strutturali) su risorse regionali, sia (attraverso il Patto dei Sindaci) direttamente con Bruxelles. Il Paes dovrà disegnare un territorio in cui tutti gli edifici pubblici e privati potranno beneficiare dell’efficientamento energetico e degli interventi di miglioramento della sostenibilità energetica, con la conseguenza di significativi risparmi economici e di impatto ambientale”.
Fonte: Pupia.tv

sabato 18 gennaio 2014

Maradona, 7 Years In Naples (Italiano)


Diego Maradona tutti i 115 gol con il Napoli - all 115 scores with ssc n...


La magia di Stoccarda - La Coppa Uefa del Napoli


L'ultimo Maradona - Il secondo scudetto del Napoli


Il Primo Scudetto del Napoli 1986-87 ( Tutti i servizi della domenica sp...


SSC Napoli Stagione 2012 - 2013 tutti i Goal


Naples Clock 2013-14 (swf)

Sessa Aurunca. Va a rubare legna nel terreno di proprietà dell'Enel. Arrestato un 37enne della frazione Maiano

 
 
L'uomo è stato tradotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari. Sequestrati anche i mezzi utilizzati per rubare legna...
In Sessa Aurunca, località Maiano, i Carabinieri dell’aliquota radiomobile della locale Compagnia hanno arrestato, in flagranza per furto aggravato, P. G. classe 1977, del luogo. L’uomo è stato sorpreso dai militari dell’Arma mentre caricava, su di un mezzo agricolo in suo uso, legna (15 quintali circa) appena tagliata da un appezzamento di terreno di proprietà della società ENEL. Il mezzo e nr. 2 motoseghe sono state sottoposte a sequestro mentre la legna è stata restituita all’avente diritto. L’arrestato, invece, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente.

Fonte : caiazzorinasce.net

venerdì 17 gennaio 2014

SSC Napoli Out With The Head Up The Best Emotion Of Champions League 201...



FANTASTICO VIDEO DI UN TIFOSO PER RICORDARE L'USCITA DALLA CHAMPIONS, GRAZIE NAPOLI!!!




Il 12° Uomo

Il 21 ottobre scorso Sofoot, il famoso mensile sportivo francese specializzato in classifiche, ha redatto uno special ranking riguardo alle tifoserie di calcio. Secondo i francesi la miglior tifoseria al mondo è quella del Boca Juniors.


Al secondo posto ci sono i tifosi del Borussia Dortmund.


Al terzo i fans del Celtic Glagow.


Al quarto, i marocchini del Raja Casablanca.



Al quinto, c'è il Napoli.


6° per i turchi del Galatasaray.


Al 7° gli spagnoli dell'Atletico Bilbao.


8° posto per i serbi della Stella Rossa Belgrado.


 9° per i giapponesi dell'Urawa Red Diamonds.


e concludiamo al 10° posto con i francesi del Sant'Etienne.



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F1: Paul Di Resta nella terra dei nonni



(ANSA) - SESSA AURUNCA (CASERTA), - "Guidare la Ferrari sarebbe un sogno, ma per adesso mi concentro sulla Force India". In vacanza nella frazione Corigliano di Sessa Aurunca di cui è originaria la famiglia, il 26enne pilota di Formula 1 Paul Di Resta, scozzese di nascita, si prepara al Gp di Monza. Con Paul c'è il nonno Felice, che 61 anni fa si trasferì in Scozia per amore, i cugini, residenti nel piccolo centro, che presto potrebbero aprire un club di supporter per il pilota. "Qui mi sento a casa", dice.

La Centrale Nucleare del Garigliano - La situazione attuale



Non sono previsti ulteriori carotaggi all’ex centrale nucleare del Garigliano, a Sessa Aurunca, dove la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha fatto realizzare un campionamento del terreno nella giornata di lunedì. L’attività ispettiva, necessaria per accertare le eventuali infrazioni oggetto d’indagine, non dovrebbero proseguire nel breve periodo e l’attesa sarà rivolta al Centro interforze studi ed applicazioni militari (Cisam) di Pisa, chiamato a valutare le «carote» dopo lo studio preliminare sul campo. Un lavoro che richiede circa un mese di attività, al termine del quale dovrebbe essere inviata una relazione conclusiva a Giuliana Giuliano, il sostituto Procuratore della Repubblica responsabile dell’inchiesta sull’impianto atomico sessano. Fino a questo momento, secondo le informazioni trapelate, non dovrebbero esistere preoccupazioni rilevanti per la popolazione, sebbene il clima d’allarme persista nei residenti. Gli esiti dei primi accertamenti, condotti su campioni d’acqua e di terra prelevati nel primo «blitz» del novembre 2012, non avrebbero rilevato grosse forme di inquinamento e, dai test preliminari sul campo, anche le «carote» estratte lunedì sarebbero esenti da tracce di raggi gamma, pericolosi per la salute umana.
 Fonte: Il Mattino

lunedì 13 gennaio 2014

Rinnovo patente, addio adesivo, ora la card arriva a casa

Da oggi non si applica più il bollino. Dopo la visita i dati vengono trasmessi alla Motorizzazione e la nuova patente arriva a domicilio

la legge — È l’effetto del decreto 15 novembre 2013 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 10 dicembre scorso. Questo decreto stabilisce le disposizioni procedurali per mettere in atto gli articoli 1, 2 e 3 del decreto 9 agosto 2013, riguardante le nuove procedure di comunicazione del rinnovo di validità della patente. Dopo aver verificato l’esistenza dei requisiti di idoneità psichica e fisica alla guida di veicoli a motore, il medico trasmetterà telematicamente all’ufficio centrale operativo del Dipartimento per i trasporti la comunicazione dei contenuti del certificato medico. L’introduzione di Internet per la trasmissione delle certificazioni è la principale novità rispetto alle scartoffie che prima passavano di mano in mano allungando i tempi di lavorazione dei dati.
no tela — Proprio grazie a questa nuova procedura, basteranno solo sette giorni per far arrivare a casa di chi ha sostenuto la visita per il rinnovo la nuova patente. Eliminata, quindi, l’etichetta adesiva con la nuova scadenza che è stata utilizzata fino ad ora. Ma soprattutto andranno scomparendo le patenti cartacee-telate rosa stampate fino al 1999. "Entro dieci anni - ha chiarito Maurizio Vitelli, dal marzo 2008 Direttore Generale per la Motorizzazione - con questa procedura riusciremo a rinnovare tutto il parco delle patenti sostituendole con il nuovo modello plastificato Card previsto dalla normativa europea. Quest’ultimo avrà lo stesso formato dell’attuale ma verrà stampato con nuove modalità laser e conterrà criteri antifalsificazione".
i numeri — In Italia ci sono 37 milioni 634 mila patenti attive (dato relativo a gennaio 2013), oltre 20 milioni delle quali appartengono a guidatori uomini. Buona parte sono patenti B (34,3 milioni), a cui si aggiungono le patenti A (107 mila) e le altre (3,2 milioni). Primeggia la Lombardia con 6,2 milioni di patenti, seguita da Lazio (3,6 milioni), Campania (3,3 milioni), Veneto (3,2 milioni) e Sicilia (3 milioni). Di tutte queste solo 8,8 milioni appartengono a guidatori fino ai 34 anni di età, titolari quindi già di versioni plastificate. Restano quindi 28,8 milioni di patenti, emesse ancora nel formato cartaceo-telato, anche se è possibile che una parte di queste siano state sostituite a versioni plastificate, complici smarrimenti, furti e illeggibilità.
è lui o non è lui? — In ogni caso, come sottolinea ancora Vitelli: "In Italia sono tra i 4,8 e i 5 milioni le patenti di guida in scadenza quest’anno. E con la nuova procedura sarà molto più semplice sostituire una patente che si è persa". Per di più, l’immagine sulla patente cambierà ad ogni rinnovo, annullando situazioni paradossali oggi molto frequenti: su tutte i guidatori settanta-ottantenni che dispongono di patenti in cui figurano la loro foto da diciottenni. Tuttavia, per permettere alle strutture mediche di aggiornarsi alle nuove procedure, sono previsti 20 giorni di tolleranza. 

Fonte: Giovanni Cortinovis, Gazzetta.it

Sant’Antonio Abate



Sant’Antonio Abate ( festa il 17 gennaio ) è definito il Santo protettore degli animali domestici. Da sempre, nelle campagne, l'immagine del Santo è presente nei luoghi dove vivono e riposano gli animali domestici. A volte, a far bella mostra sul retro dell'ingresso della stalla, è una formella in ceramica finemente dipinta, il più delle volte, un santino lordo e spiegazzato di nessun valore artistico. Qualunque sia la forma, la sostanza non cambia. Il famoso abate egiziano è sempre lì, con le vesti da eremita, la lunga barba bianca, il bastone a Tau, il porcellino e una vivida fiamma ai piedi. In questa ricorrenza è usanza benedire gli animali domestici sui sagrati per preservarli dalle malattie e rinnovare le immagini del Santo nelle stalle a scopo propiziatorio.Per la festa del loro protettore, poi, le bestie venivano trattate amorevolmente, ben nutrite, esentate dal lavoro e, ovviamente, non potevano essere macellate. Si dice infatti che, in questa magica notte, gli animali acquistino la parola. In Romagna, era altresì tradizione dare agli animali ammalati un pezzetto di pane benedetto il giorno di sant'Antonio, affinché guarissero, oppure tre fave nere.Si narra che i seguaci del Santo, per meglio soccorrere i malati che si recavano ormai senza speranza alla chiesa francese di Saint-Antoine de Viennois, luogo dov’erano conservate le reliquie, decisero di costruire un ospedale e dei ricoveri. Ebbe così origine l’Ordine Ospedaliero degli Antoniani. Per assicurare la sussistenza ai malati e ai religiosi, si narra che venissero allevati dei maiali destinati alla macellazione, lasciati liberi di vagabondare per il paese e mantenuti dalla carità pubblica. Necessità sopraggiunte vietarono la libera circolazione degli animali nella città, fatta eccezione per i maiali degli Antoniani che, da allora, dovettero portare come riconoscimento la celebre campanellina al collo.

Codice Rosa al San Rocco

 

 

Sessa Aurunca. Ospedale 'San Rocco', inaugurato il nuovo pronto soccorso

Il vescovo taglia il nastro del nuovo pronto soccorso. Vi erano tutte le autorità sanitarie, locali e le forze dell'ordine al taglio del nastro del nuovo pronto soccorso dell'ospedale di Sessa Aurunca con annesso sportello rosa. Una novità per il nosocomio sessano che oltre ad avere i classici codici bianchi, gialli, verdi e rossi si è aggiunto il codice rosa.

Uno sportello per bambini e donne vittime di violenze. Oltre all'assistenza sanitaria, lo sportello garantirà anche assistenza psicologica e legale. A tagliare il nastro è stato il vescovo della diocesi sessana, monsignor Orazio Francesco Piazza che ha voluto ringraziare tutti gli operatori sanitari che hanno creato la nuova struttura: "garantiremo tutto l'appoggio possibile a questa lodevole iniziativa", la sintesi del suo intervento.

 

Fonte: Casertafocus.net

3 Babà Per Giulietta

 

 

Mertens-Insigne-Dzemaili: super Napoli a Verona

La squadra di Benitez dilaga 3-0 dopo aver sofferto all'inizio. Primo gol in campionato per Lorenzo il Magnifico. Jorginho, osservato speciale dagli azzurri per il mercato, fra i migliori in campo 

VERONA - Il Napoli espugna con un secco 3-0 Verona e tiene il passo di Juve e Roma. La squadra di Benitez si impone sul difficile terreno del Bentegodi grazie alle reti di Mertens, Insigne e Dzemaili e chiude a 42 punti il girone d'andata, 3 in più rispetto alla scorsa stagione (quando non aveva la Champions) e 13 in più di due anni fa (quando giocò la principale competizione europea)Può dirsi soddisfatto il tecnico azzurro, con gli stessi punti sarebbe stato primo due anni fa (c'era in vetta la Juve con 41) e secondo l'anno scorso (a 2 punti dalla Juve capolista). Quest'anno invece le distanze sono diverse: oggi gli azzurri sono a 2 punti dalla Roma e a 10 dalla squadra di Conte. SBLOCCA MERTENS - Insieme al ritrovato Hamsik, Benitez manda in panchina anche Insigne, preferendo Callejon, Pandev e Mertens dietro a Higuain. A sinistra c'è Armero, in mezzo al campo scelta obbligata con il tandem Inler-Dzemaili. Mandorlini si affida alla vena realizzativa di Toni e chiede ai suoi una partenza sprint. Trascinato dal fosforo e dalle geometrie di Jorginho, l'osservato speciale al Bentegodi (alla fine sarà uno dei migliori), il tecnico scaligero viene accontentato: in campo, nei primi 25 minuti, c'è solo la sua squadra. Impone i suoi ritmi, ha in mano il centrocampo, affonda sulle fasce, offre rifornimenti continui a Toni: una superiorità che però non si concretizza, nonostante una ingenuità di Fernandez che mette i brividi ai tifosi partenopei. Benitez è allarmato in panchina, vede in difficoltà soprattutto Armero su Iturbe. A scuotere il Napoli ci pensa però Higuain: una girata respinta da Rafael, un tiro da fuori che si spegne di poco a lato e l'assist nell'azione che porta al vantaggio di Mertens, bravo a insaccare con un destro al giro sul palo lontano. Dopo il gol in campo si vede un altro Napoli, solo l'imprecisione del Pipita (diagonale a lato) e una respinta in tuffo di Rafael su Callejon evitano il raddoppio azzurro.

CHIUDONO INSIGNE E DZEMAILI - E' Toni a lanciarsi subito a caccia del pareggio a inizio ripresa, ma Rafael si fa trovare pronto quando il bomber del Verona si presenta tutto solo davanti a lui. Resiste il Napoli e spreca anche tanto in avanti: due volte Pandev, Dzemaili e Mertens falliscono facili occasioni per il raddoppio. Benitez gioca la carta Insigne (fuori Pandev) e viene premiato: l'azione nasce a destra sull'asse Mertens-Maggio, Lorenzo il Magnifico è bravo a farsi trovare pronto al centro e a girare in porta di piatto da due passi. La gioia è doppia per lui, perché è il suo primo gol in campionato in questa stagione dopo i due segnati al Borussia Dortmund in Champions. Sorride finalmente Benitez, che può rilassarsi definitivamente quando in contropiede arriva il tris di Dzemaili bravo nel tap-in dopo una respinta del portiere su tiro di Insigne. Nel finale c'è spazio anche per Britos e Radosevic, il Napoli amministra senza problemi fino alla fine e ottiene tre punti meritati. Gli azzurri tengono il passo della Juve e della Roma.
 
Fonte: Il Corriere dello sport.